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  • Writer's pictureBeatrice Radi

Guidare in Sudafrica: tutta la verità!

Quando abbiamo deciso di trascorrere le vacanze agostane in Sudafrica, ci è stato subito chiaro che sarebbe stato necessario dotarci di un mezzo per attraversare le vastissime praterie di questo Paese.

Fatta qualche ricerca su internet, abbiamo capito che guidare in Sudafrica non era solo fattibile, ma anche consigliato; quindi, ci siamo lanciati e abbiamo prenotato due noleggi di circa una settimana l’uno per le due parti della vacanza.


Abbiamo visitato la regione nord-est del Paese la prima settimana e ci siamo spostati a sud-ovest per la seconda metà del viaggio (il nostro itinerario completo qui), percorrendo, in totale, più di 2500 km su quattro ruote!


Ma sapevamo proprio tutto tutto prima di partire? Eravamo davvero pronti a quello che avremmo trovato? Andiamo con ordine…


Categoria di auto e condizioni delle strade


Avevo letto dovunque che le condizioni delle strade in Sudafrica sono buone – cosa che più o meno confermo – quindi ho scelto di noleggiare auto di categoria media (4/5 porte) sia per la prima parte di vacanza nel Kruger, sia per la Garden Route. Inizialmente, avrei voluto prenotare dei SUV, ma la differenza di prezzo con le macchine più piccole era notevole e ho deciso di risparmiare qualcosina.


Comincio subito col dire che, non appena atterrati a Johannesburg, ci è stata assegnata un’auto diversa rispetto a quella che avevo prenotato. Abbiamo avuto la fortuna di ricevere un piccolo fuoristrada (un Sukuzi Jimny) che, anche se non era abbastanza spazioso da ospitare quattro persone – a noi non importava essendo solo in due – è stato ideale per affrontare ogni tipo di strada.

Ci siamo resi conto che avere un veicolo alto è stato un grande aiuto perché, nonostante le strade siano asfaltate quasi ovunque, spesso hanno dei buchi al centro della carreggiata che possono essere anche molto profondi. Nella strada da Johannesburg al Blyde River Canyon, abbiamo trovato diverse superstrade che presentavano il cartello di pericolo con scritto “Potholes”. Lì per lì non ci abbiamo fatto caso, ma, dopo poco, ci siamo accorti che la strada sembrava una gruviera! Stessa cosa per il Kruger: le strade sono tenute molto bene, ma gli avvistamenti più interessanti si fanno sulle sterrate. Abbiamo incontrato diverse persone con piccole utilitarie, ma, potendo scegliere, preferirei garantirmi una macchina che non rischi di rimanere appesa alla prima salita.


Per quanto riguarda la Garden Route, ero ancora più tranquilla perché avevo visto delle fotografie in cui la strada sembrava perfetta. Quando siamo arrivati all’aeroporto di Port Elizabeth, ci è stata assegnata una Nissan Almeria. Non l’avevo mai vista prima, ma era una macchina molto spaziosa, ma decisamente più bassa del nostro caro Jimny. In effetti, la Garden Route (ovvero la N2) è tenuta come un gioiellino e non c’è ombra dei buchi che si trovano al nord. Tuttavia, nella zona che va da Kysnia a Swellendam, ci sono moltissime strade sterrate che attraversano le gigantesche fattorie che occupano la zona. Se non avete intenzione di vistare la costa in quel tratto, ad esempio il De Hoop National Park, non c’è nessun problema con un auto normale. Se invece volete essere liberi di abbandonare la N2 e costeggiare sempre il mare, vi consiglio di prendere un fuoristrada. Noi non lo avevamo e abbiamo dovuto tenere una velocità davvero bassa.


Le autostrade Sudafricane: pedoni e non solo!


Una cosa che ci ha lasciati a bocca aperta: in tutto il Sudafrica è perfettamente normale che ci siano persone che camminano sul ciglio della strada, anche e soprattutto in autostrada!

I pedoni solitamente percorrono la vostra stessa strada tenendosi ai margini e provando a far fermare qualche macchina che dia loro un passaggio – tenete a mente che fermarsi in autostrada sarebbe proibito e, nel caso decidiate di farlo, rischierete di essere multati – tuttavia, capita abbastanza spesso che i pedoni decidano anche di attraversare la carreggiata.

Non è qualcosa che possiate evitare, ma vi consiglio di rispettare sempre i limiti di velocità e, quando vi accorgete che iniziano a esserci molte persone in strada – con “molte” intendo una decina, non una folla – vi conviene rallentare un po’, sia nel caso qualcuno davanti a voi decida di fermarsi di botto per caricare qualcuno, sia nel caso qualcun altro decida di attraversare.


Un’altra presenza abbastanza normale è quella dei ciclisti. Anche loro tendono a stare da un lato, ma spesso di sera non hanno le luci catarifrangenti, perciò vi consiglio di evitare di guidare con il buio – nel quale è anche difficile vedere i pedoni che spesso camminano alle luce della luna – e di arrivare sempre a destinazione un’oretta prima del tramonto.

Infine, gli altri grandi protagonisti delle strade sono i babbuini!

Il rumore di un motore in arrivo spesso è sufficiente per farli allontanare dal centro della strada, ma non è raro che, nel caso vi fermiate per guardarli, si avvicinino alla vostra macchina.

Ad ogni modo, è vietato dare loro da mangiare e ci sono molti cartelli in giro che ricordano quanto sia pericoloso avvicinarsi troppo.

Vi consiglio di seguire queste indicazioni, poiché i babbuini, come tutti gli altri animali che incontrerete, vivono liberi e sono animali selvatici.


Etichetta alla guida


Ci siamo accorti che esiste una sorta di codice non scritto tra automobilisti, in cui vige un sistema di cortesie e ringraziamenti.

Spesso le strade hanno una corsia principale e hanno una sorta di corridoio d’emergenza a sinistra, delimitato da una linea gialla, più stretta di una normale corsia.

A meno che non ci siano dei pedoni, è usanza spostarsi su questa corsia gialla per far passare eventuali altri mezzi che vogliano proseguire a una velocità superiore alla nostra. Ad esempio, i camion e gli altri mezzi pesanti viaggiano quasi sempre su questa corsia secondaria per permettere a tutte le altre auto di superarli in sicurezza, senza doversi esporre troppo al senso di marcia contrario.


Ma non è finita, c’è una formalità da rispettare in questi casi! Quando qualcuno vi fa passare, dovete ringraziarlo accendendo le quattro frecce e lui vi risponderà con un colpo di abbaglianti.


Un’altra cortesia che si riserva agli automobilisti che provengono dal senso di marcia opposto è quella di fare loro gli abbaglianti qualora ci siano animali sulla carreggiata poco più avanti e, vi assicuro, non è cosa rara!


Fare rifornimento


Le stazioni di servizio sono disposte in maniera un po’ disomogenea: a volte se ne trovano a distanza pochi chilometri, mentre altre volte si prosegue per parecchio senza incontrarne alcuna.

Come regola generale, nei centri abitati, per quanto piccoli, si trova sempre modo di fare benzina, mentre se vi avventurate in provinciali, vi consiglio di farlo con il serbatoio pieno.


Considerate che non esistono quasi i ponti e le gallerie; quindi, l’autostrada sale e scende seguendo il paesaggio. Questo, se da un lato rende interessante la guida, dall’altro non è particolarmente efficiente in materia di consumi. Ricordate: le distanze sono talmente ampie che avrete necessità di fare rifornimento almeno tre o quattro volte in una settimana.


La maggior parte delle stazioni di servizio assomiglia ai nostri Autogrill: è sempre presente un bagno e un bar o un ristorante. Accettano quasi ovunque la carta di credito e il rifornimento è sempre servito. Di solito, gli addetti si prodigano per pulirvi il parabrezza e gli specchietti ed è buona norma lasciare loro una mancia di qualche decina di rand.


È molto importante stare attenti agli orari: esistono delle stazioni aperte 24 ore, ma sono molto poche, la maggior parte chiude alle 21.30 – in Sudafrica è già notte, soprattutto in inverno.

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Spero che l'articolo vi sia stato d'aiuto, per qualsiasi dubbio, lasciatemi un commento 😊

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