top of page
  • Writer's pictureBeatrice Radi

Le piccole libertà: la mia recensione

Questo romanzo di Lorenza Gentile è uscito in tutte le librerie nel 2021, ma mi è capitato tra le mani solo qualche mese fa. Si tratta di una narrazione femminile sui temi dell'autonomia e dell'indipendenza.

Copertina del romanzo Le piccole libertà

Il romanzo "Le piccole libertà" di Lorenza Gentile ha come protagonista Oliva, una giovane donna che vive una vita che non le appartiene, fatta di un lavoro insoddisfacente, un fidanzato perfetto per sua madre e dei progetti di futuro che le stanno stretti. Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne – che le ha trasmesso l'amore per il teatro e la pâtisserie – le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti. Oliva parte e si lascia coinvolgere da un viaggio che le cambierà la vita.


Mi è piaciuto?


Purtroppo, devo dire che "Le piccole libertà" non mi ha convinta. Vediamo insieme perché (attenzione agli SPOILER).


La trama poteva essere, se non originale, quanto meno piacevole, ma fin dalle prime pagine è evidente la direzione che il romanzo si accinge a prendere: il percorso verso l'autodeterminazione.


Non si tratta, appunto, di un tema particolarmente innovativo, ma quello che mi ha convinta meno è stato il fatto che ho trovato la narrazione debole dal punto di vista logico. Mi spiego meglio: la protagonista, dopo un'intera vita passata nell'oppressione sociale e familiare, parte di colpo per Parigi e cambia radicalmente le sue priorità. Tutto questo nel giro di pochi giorni.


È un romanzo, è vero, non dev'essere per forza iperrealistico, ma ho trovato che questo colpo di testa improvviso della protagonista fosse veramente troppo poco giustificato per stare in piedi.

Ciò che mi ha lasciato più insoddisfatta è stata l'idea di una certa banalizzazione delle difficoltà nel trovare il proprio Io e nel riconoscere il proprio percorso. Come se fosse sufficiente fare una breve vacanza per ripensare una vita intera (per altro in delle condizioni che avrebbero fatto fuggire chiunque semplicemente non avesse voglia di dormire per terra).


Quello che accadrà, per altro, lo si intuisce dalle prime righe. Nel momento in cui Olivia parte per Parigi, è evidente che manderà a monte il fidanzamento con il noioso Bernardo, che rinuncerà al lavoro che non le piace e che compirà un grosso cambiamento di vita. Tutto molto bello, ma tutto molto prevedibile. Avrei voluto vedere un guizzo di creatività da qualche parte, che invece purtroppo non c'è stato.


Nemmeno l'ambientazione è stata utilizzata al meglio. Parigi è Parigi e ha il suo fascino. Ma proprio per questo è stata usata in maniera selvaggia da autori di film, serie TV e romanzi.

Scegliere Parigi come ambientazione e descriverla attraverso gli occhi del "turista qualsiasi" mi sembra una mossa poco condivisibile. Certo, viene nominata la libreria Shakespeare and Company, ma poi ci si scontra con i soliti elementi triti e ritriti, che quindi aggiungono pochino e non fanno volare via, come dovrebbe fare un libro ambientato all'estero.


Quindi è stata una lettura pessima?

No, nonostante tutto, la scrittura è fresca e il romanzo scivola via bene. Lo consiglio a chiunque abbia voglia di fare una lettura rilassante, leggera e - se vogliamo - ottimista. Una lettura da ombrellone, insomma. Senza pretese e senza grandi aspettative.


***


E voi l'avete letto? Vi è piaciuto? Lasciatemi un commento e parliamone!


bottom of page