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  • Writer's pictureBeatrice Radi

Scrivere di sè stessi (in modo realistico)

Molti autori (non solo di autobiografie) hanno voglia di raccontare esperienze personali e vorrebbero scrivere in modo realistico. Magari si tratta di eventi davvero straordinari, oppure di casualità simpatiche che possono dare un tocco di colore al loro romanzo.

Ma come si possono trasporre i fatti reali in narrativa? Vediamolo insieme!

un robottino passeggia sulla spiaggia

"Sai cosa mi è successo?! Ho incontrato la mia prof del liceo in Egitto e mi ha spiegato come passare l'esame di analisi!"

"Ma va! Pensa che io invece ho trovato per terra i numeri del lotto!"


In alcuni romanzi (pochi per fortuna) si trovano scambi di questo tipo. E al lettore non resta che chiedersi cosa stia accadendo ai protagonisti della storia, per essere stati investiti da una tale fortuna (o sfortuna) tutta all'improvviso!


A volte nella vita succedono cose incredibili, non c'è dubbio e talvolta viene voglia di scrivere di sé stessi e inserirle anche in un romanzo.

Tuttavia, quando scegliamo di scrivere di eventi reali, sarebbe sempre meglio non "tirarli fuori dal cilindro" per risolvere le nostre problematiche strutturali. Ad esempio, per sbloccare l'indagine di un giallo che sembra stagnante, o per salvare il personaggio da una situazione spinosa.


Spesso gli autori difendono le loro scelte con la pretesa di aver vissuto davvero certe situazioni. Il problema è che il lettore può pensare che la soluzione casuale sia un po' troppo semplice e potrebbe perdere fiducia nelle capacità dell'autore (soprattutto se esordiente).


Come evitare di cadere nella trappola, quindi?


Innanzitutto, possiamo usare un fatto reale che ci è particolarmente caro per dare una nota di colore, senza dargli la responsabilità di svoltare la trama. In questo caso, il lettore sarà molto più incline a "perdonarcelo".


Invece se proprio vogliamo usarlo nella struttura, il mio consiglio è di farlo intersecare con delle azioni del protagonista.

Mi spiego meglio: se l'eroe trova la svolta per caso, MA si è recato nel posto giusto grazie alle proprie capacità, possiamo considerarla una soluzione accettabile. Questo perché il lettore si appassiona alla storia mettendosi nei panni del protagonista, tifando per lui (o per lei), ma è molto difficile immedesimarsi con qualcuno che non ha nessun potere su ciò che gli accade e che è in balia degli eventi. Di conseguenza, far capitare al protagonista fatti totalmente casuali rischia di allontanare il lettore e fargli perdere interesse per le sorti dell'eroe.


Come diceva il celebre scrittore Mark Twain: "La differenza tra fantasia e realtà è che la fantasia dev'essere credibile."😉


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Vi è mai capitato di leggere situazioni poco realistiche? E di scriverle? Fatemelo sapere nei commenti!

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