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  • Writer's pictureBeatrice Radi

Self publishing: miti e leggende

Ma è vero che pubblicare da soli equivale a farlo gratis? E che è l'unica strada percorribile da chi non ha trovato un editore? E che il self publishing equivale a scarsa qualità?

Queste sono solo alcune delle domande che potreste sentire riguardo all'auto pubblicazione... Facciamo un po' di chiarezza!

È l'ultima risorsa per chi non trova un editore


Una delle argomentazioni più in voga tra i detrattori del self publishing è che sia un metodo utilizzato da coloro che non hanno trovato una CE "tradizionale".

È la verità? La risposta è ni!

Ci sono autori che scelgono il self perché sono attirati dagli indubbi vantaggi di questa modalità di pubblicazione, per citare i principali: la totale indipendenza e i maggiori guadagni.

Questi autori sono persone che hanno costruito una community e sanno di avere una pletora di lettori che non aspettano altro di poter acquistare il loro romanzo.

Bisogna però essere onesti e considerare che alcuni scrittori si buttano sull'auto pubblicazione non per reale preferenza, ma perché si sentono sconfitti dal sistema editoriale e desiderano comunque pubblicare la loro opera. Attenzione! Avventurarsi nel self pensando di non avere niente da perdere potrebbe rivelarsi un autogol. Meglio affidarsi a un editor e capire cosa c'è che non va nella propria opera, così da avere davvero un prodotto che funzioni, in editoria tradizionale o meno.


Il self publishing non è remunerativo


Anche su questo punto la verità sta nel mezzo.

Da un lato, è vero che chi pubblica in self, ad esempio su Amazon, non deve cedere i diritti di sfruttamento commerciale (come succederebbe con qualsiasi editore) e quindi ha diritto a una percentuale molto più alta rispetto alla media dell'editoria tradizionale, dove si sta sul 10% di media (e va già bene!).

D'altro canto, è vero che i libri commercializzati solo in formato digitale hanno di solito un prezzo piuttosto basso, si tratta di pochi euro, e questo evidentemente ha un impatto sui guadagni dell'autore. L'altra cosa da considerare è che la vostra opera dovrebbe avere un pubblico di riferimento. Se, al contrario, la "lanciate" nel web in ebook sperando che qualcuno si accorga di voi... beh, potreste avere una brutta sorpresa!


Le opere sono di scarsa qualità


Volete indovinare? Esatto, anche in questo caso dipende!

Per fortuna, tanti autori sono orgogliosi del proprio lavoro e investono il necessario per far revisionare il testo a puntino. Nel mio lavoro di editor ho avuto a che fare spesso con diversi autori di questo tipo, che hanno ben presente quanto sia importante evitare le brutte figure affidandosi a un professionista. In questi casi, le opere sono di qualità tanto quanto quelle pubblicate in modo tradizionale e forse ancora di più, perché gli autori sanno quanto sia importante fare una buona impressione.

Per contro, esistono autori che ritengono superfluo affidare il proprio testo a un professionista, spesso gli stessi che pubblicano in self come "ultima spiaggia". Mi dispiace dire che questo è un grave errore che contribuisce a penalizzare la categoria degli autori che pubblicano da soli. Una svista ortografica o grammaticale può capitare a tutti, ma trovarla in un romanzo rischia di rovinare irrimediabilmente l'opinione dei lettori e di confermare il pregiudizio sul self.


***


Questi erano tre delle grandi falsità che si sentono quando si parla di self publishing. Ve ne vengono in mente altre? Lasciatemi un commento e discutiamone insieme!

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